Iran, Amnesty denuncia: "44 minorenni uccisi dalla polizia"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Iran, Amnesty denuncia: “44 minorenni uccisi dalla polizia”

bandiera Iran

I numeri di Amnesty International mostrano una strage che la polizia religiosa sta facendo in Iran dall’inizio delle proteste, anche di minori.

Le proteste in Iran non si fermano così come la brutale repressione della polizia che da tre mesi spara sulla folla, tortura uomini e donne e anche bambini che manifestano contro il regime. L’uccisione della ragazza curda per mano della polizia religiosa ha scatenato un’ondata di rabbia per le strade di Teheran e di tutte le città iraniane. La rivoluzione è destinata a continuare ancora a lungo nonostante le vane promesse della Repubblica islamica di abolire la polizia religiosa. Il regime di Khamenei non ha alcuna intenzione di fare passi indietro sulle rigide regole che governano il paese.

Nel frattempo però sta spargendo sangue per le strade. La denuncia dei medici che hanno visto donne colpite ai genitali, al seno e al volto da parte della polizia. Ora arriva il rapporto di Amnesty International che parla di 44 minorenni uccisi dalle forze di sicurezza. Nel rapporto si legge che 34 di loro sarebbero stati uccisi da proiettili mirati al cuore, al capo e ad altri organi vitali. Altri quattro sono stati uccisi «da pallini di metallo esplosi da breve distanza; cinque, tra cui una ragazza, sono morti a seguito di pestaggi; infine, una minorenne è morta dopo essere stata colpita al capo da un candelotto lacrimogeno».

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Il rapporto di Amnesty

Il rapporto continua parlando di una bambina di sei anni, uccisa dalla polizia e altre quattro di 16 e 17 anni. I minorenni sono il 14% delle persone uccise durante le manifestazioni. Il regime ha inoltre già impiccato il primo manifestante di 23 anni Mohsen Ahekari per aver bloccato il traffico e giustiziato per “inimicizia contro Dio” mentre sono già pronte le esecuzioni per altri due manifestanti.

Sono 24 in tutto quelli che rischiano la condanna a morte mentre l’osservatorio per i diritti umani Iran Human Rights Monitor, parla addirittura di 39 persone. Alcuni di loro e le loro storie circolano sui social con l’hastag #saytheirname. I genitori dei ragazzi arrestati che si trovano in carcere continuano a manifestare vicino alle prigioni chiedendone il rilascio rischiando serie conseguenze.

«Le autorità iraniane minacciano regolarmente le famiglie delle vittime per costringerle a stare in silenzio. O ad accettare la narrazione ufficiale che assolve le forze di sicurezza da ogni responsabilità», spiega ancora la nota di Amnesty. «Nel caso in cui si oppongano, i parenti delle vittime sono minacciati di arresto, morte, stupro e uccisione di altri minorenni della famiglia oppure viene detto loro che i loro cari verranno sepolti in luoghi sconosciuti o che le salme non verranno restituite per i funerali» conclude Amnesty.

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ultimo aggiornamento: 11 Dicembre 2022 11:40

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